Prosegue al Cineporto di Bari “Registi fuori dagli sche(r)mi”, rassegna di film mai distribuiti in Italia. Giovedì 24 alle 20.30 al Cineporto di Bari, sarà proiettato il film “Boarding Gate” (Francia 2009) del regista francese Olivier Assayas. La pellicola sarà introdotta dal critico cinematografico Simone Emiliani, direttore di www.sentieriselvaggi.it, collaboratore di diverse riviste (Film Tv, Filmcritica, Empire, Cinematografo e Panoramiche e autore insieme a Carlo Altinier del libro “Fughe da Hollywood” (Le Mani-Microart’S, collana Cinema).
Presentato fuori concorso al 60º Festival di Cannes, “Boarding Gate” racconta il rapporto tumultuoso e senza futuro tra una ex prostituta italiana, Sandra, e il finanziere internazionale Miles Rennberg. La loro relazione è fatta di fascino e repulsione reciproci, d’attrazione sessuale e monetaria che li conduce a dei giochi pericolosi e a dei rapporti perversi. Dopo aver ucciso Miles e a causa di un’accusa riguardo allo spaccio di droga, Sandra è obbligata a partire per Hong Kong dove lei scappa più volte a dei sicari e dove scopre che lei è la vera complice dell’omicidio che ha commesso. Protagonisti sono Asia Argento e l’attore tarantiniano Michael Madsen. Nel cast c’è anche Kim Gordon dei Sonic Youth, apparsa anche in “Last Days” (2005) di Van Sant.
La rassegna, organizzata da Caratteri Mobili, Apulia Film Commission e la rivista online di cultura cinematografica UZAK.it, prevede la proiezione dei film in lingua originale e sottotitolati. Il programma completo è consultabile sui sitihttps://www.apuliafilmcommission.it/category/eventi (ingresso libero sino ad esaurimento posti, info: 334.165.21.21).
Bari, martedì 22 gennaio 2013
SCHEDA OLIVIER ASSAYAS
Il regista parigino Olivier Assayas, è attivo sin dall’inizio degli Anni ‘80. Come critico dei “Cahiers du Cinéma”, per la quale ha collaborato dal 1980 al 1985, si è occupato di cinema orientale ed è tra i principali artefici della scoperta del cinema di Hong Kong in Europa.
Dirige il suo primo film nel 1986 (“Désordre”) e l’analisi dei conflitti generazionali e sentimentali, dei rapporti genitori-figli, oltre alla presenza della musica che è una sorta di “sceneggiatura a parte”, ha spesso attraversato la sua opera da “Il bambino d’inverno” (1989) a “Contro il destino” (1991), da “Une nouvelle vie” (1993) al suo capolavoro “L’eau froide (1994), fino a “Fin août, début septembre” e “L’heure d’été”.
La sua passione cinefila, invece, si manifesta con “Irma Vep” (1996), film nel rappresenta un omaggio al cinema di Hong Kong attraverso una delle sue icone Maggie Cheung (che sarà anche la moglie del regista dal 1998 al 2001) e a Louis Feuillade, uno dei pionieri del cinema francese. La sua versatilità e la sua ansia di sperimentazione lo fa confrontare con altri generi come il film in costume (“Les destinées sentimentales”, 2000), il thriller (“Demonlover”, 2002) a cui regala anche una dimensione da B-movie (“Boarding Gate”, 2006) e il melodramma (“Clean”, 2004). Con la miniserie tv in 3 puntate “Carlos” (2010), ha ricevuto due candidature ai Goldsen Globes 2011, mentre con il suo ultimo film “Qualcosa nell’aria”, ha vinto il Premio per la miglior sceneggiatura al 69^ Mostra del Cinema di Venezia.