E' raro trovare giornalisti bravi come Paolo D'Agostini. Al di là delle amicizie o delle simpatie un giornalista, anche quando invitato in una terra lontana da casa propria dovrebbe mantenere un distacco critico tale da comprendere sempre cos'ha dinanzi ai propri occhi per raccontarlo e filtrarlo a favore dei lettori.
Ecco dunque un estratto del suo editoriale di oggi su Repubblica edizione pugliese:
"Primo elemento: l´entusiasmo trascinatore e inesauribile di Felice Laudadio, il direttore artistico che con questa nuova incarnazione del motivo centrale della sua lunga attività di animatore culturale torna simbolicamente a casa - nella sua città, dove ventun anni prima aveva lanciato il Tornatore di Nuovo cinema Paradiso - dopo aver creato, avviato mille iniziative "per" il cinema italiano lungo l´intero Stivale.
Secondo elemento: il solido e serio retroterra strutturale messo a disposizione dalla giovane Apulia Film Commission; ancora giovane ma già capace di esprimere potenzialità che possono collocarla al fianco delle più attive e produttive esperienze omologhe di altre regioni italiane, a partire dal modello torinese-piemontese che ha dimostrato come le Film Commission possano diventare punti di riferimento decisivi e protagonisti di una cultura industriale del cinema.
E infine, terzo elemento, una politica locale, cittadina e regionale, che si è dimostrata attenta e sensibile: al cinema come espressione di identità e nutrimento dell´anima ma anche e senza contraddizione, al contrario, come investimento e ricchezza materiale attraverso l´alimentazione di un indotto; in un contesto, quello pugliese, dove la bellezza del territorio è potenzialità di qualificazione economica e occupazionale. Mantenendosi però con discrezione un passo indietro."
Non male. Bravo Paolo D'Agostini.